BLOG. L’arma vincente che non devi ignorare.
Simboli e immagini della comunicazione. Dall’Uomo di Cro-Magnon al Web
Partiamo da lontano per dscrivere perchè il BLOG. È L’arma vincente che non devi ignorare. All’interno della grotta di Chauvet situata nel sud della Francia nel 1994 sono stati rinvenuti quelli che possono essere considerati come i più antichi graffiti dell’uomo mai scoperti.
La datazione di queste pitture effettuata con il metodo del Carbonio 14 ha fermato le lancette del tempo alla strabiliante età tra circa i 32.000 ed i 36.000 anni.
Jean-Marie Chauvet e il suo team di speleologi, rinvennero questi dipinti contenenti immagini di animali come stambecchi, mammut, cavalli, leoni, orsi, rinoceronti e leoni. Impressionante nel “pannello dei cavalli” è l’utilizzo delle prime forme di prospettiva.
I materiali usati in queste lontane forme d’arte sono moltissimi e scelti con cura, come con cura erano lavorati. Ulteriori reperti ci dicono chiaramente che la musica faceva già parte dell’espressivita di quei popoli.
In questo articolo sul perche il BLOG. È L’arma vincente che non devi ignorare vogliamo metter in evidenza come la capacità di comunicare in tutte le sue forme, puo contribuitre a rendere il blog contenuto nel vostro sito un “rotocalco” di informazioni intorno al vostro business…
Quindi, anche ai fini di un posizionamento sui motori di ricerca, ricorda che questa è davvero una leva ed un arma vincente ce non deve mancare… BLOG. L’arma vincente che non devi ignorare.
Sicuramente la più datata ed usata è la comunicazione verbale, la quale include parole parlate e scritte, versi, suoni e quando fatta di persona, include anche una serie di espressioni facciali e gestuali.
È la forma più diretta di comunicazione e può avvenire attraverso conversazioni, discorsi, lettere, telefonate, e-mail, ecc…
In ambiti sia pubblici che privati, spesso adottiamo una Comunicazione non verbale, che implica gesti, espressioni facciali, postura, contatto visivo e altri segnali corporei che trasmettono informazioni senza l’uso delle parole.
Comunicazione visiva:
Spesso si sente l’affermazione “…un immagine vale più di 1000 parole…” Tutta la pubblicità usa questo “strategemma” per far arrivare in maniera più diretta il messaggio della campagna pubblicitaria. Spesso visualizziamo ed interpretiamo ed usiamo grafici, simboli e disegni per comunicare messaggi.
L’arte visiva è racchiusa in quadri, dipinti e fotografie, che pur non pronunciando parola, lasciano esplicitamente capire tutta una serie di “metadati” incorporati nell’immagine… Un altra componente fondamentale nella comunicazione visiva è la luce, la quale enfatizza o drammatizza la scena contenuta nell’immagine. Uno dei maestri nell’uso della luce è stato Rembrant, il quale con sapienti “tocchi di luce”, dava ai suoi dipinti stile e firma…
Anche Edward Hopper, esponente del cosiddetto realismo americano non se la cavava male on la gestione delle luci e delle ombre, il quale affermo che : “… A Parigi, anche le ombre hanno un colore…“. Più che mai quindi, le sfumature, le prospettive e gli accenti cromatici di luci ed ombre hanno una notevole capacità comunicativa anche nella comunicazione non verbale rappresentata dalle immagini.
Rembrandt Harmens van Rijn Il ratto di Europa • 1632
Woman and Man on a bed Hopper Meditation
Comunicazione scritta:
Fiumi di inchiostro sono testimoni della trasmissione di informazioni attraverso parole scritte. Dagli incunaboli alle rotative miliardi di miliardi di parole sono state stampate e lette. Citiamo per dovere di cronaca Johannes Gutenberg, al quale va riconosciuta la nascita dell’industria della stampa, anche se avvenuta parecchio dopo il suo trapasso. Famosa è di quest’ultimo la stampa della “Bibbia” con la tecnica dei “caratteri mobili” nella composizione dei testi e dell’uso del torchio per la stampa. Anche ciò che state leggendo proprio in questo momento, rientra nella categoria della Comunicazione scritta…
Elementi della comunicazione scritta:
- Mittente: Colui che invia il messaggio.
- Messaggio: L’informazione o il contenuto trasmesso.
- Canale: Il mezzo attraverso il quale il messaggio viene trasmesso (aria, carta, internet, ecc.).
- Ricevente: Colui che riceve e interpreta il messaggio.
- Feedback: La risposta del ricevente al mittente, che completa il processo di comunicazione.
Importanza della comunicazione scritta:
Essere abili nella comunicazione significa non solo sapere esprimere chiaramente le proprie idee, ma anche saper ascoltare attivamente gli altri.
La comunicazione scritta è essenziale per:
- La costruzione di relazioni personali e professionali.
- La cooperazione e il lavoro di squadra.
- La risoluzione dei conflitti.
- La trasmissione della conoscenza.
Elementi della comunicazione paraverbale:
La comunicazione paraverbale riguarda gli aspetti vocali che accompagnano la comunicazione verbale, ossia quegli elementi che non riguardano il contenuto delle parole, ma il modo in cui vengono pronunciate. In altre parole, la comunicazione paraverbale si concentra sul “come” si dice qualcosa piuttosto che sul “cosa” si dice.
- Tono di voce: Il tono può essere calmo, nervoso, aggressivo, rassicurante, ecc., e influisce notevolmente sul modo in cui il messaggio viene percepito.
- Volume: Il volume della voce può variare da alto a basso. Parlare a voce alta può indicare rabbia o urgenza, mentre un tono più basso può trasmettere calma o riservatezza.
- Velocità: La velocità con cui una persona parla può trasmettere diverse emozioni. Un discorso veloce può indicare ansia o entusiasmo, mentre un ritmo lento può esprimere rilassatezza o noia.
- Pause e silenzi: Le pause possono avere un effetto drammatico e dare enfasi a determinate parti del discorso. I silenzi possono anche trasmettere disagio o riflessione.
- Intonazione: La variazione nell’altezza della voce può cambiare il significato del messaggio. Ad esempio, una frase dichiarativa pronunciata con intonazione ascendente può sembrare una domanda.
- Timbro: Il timbro è la qualità o il colore della voce e varia da persona a persona. È un elemento che contribuisce alla personalità vocale di ciascuno.
Importanza della comunicazione paraverbale:
La comunicazione paraverbale è fondamentale per:
- Trasmettere emozioni e intenzioni.
- Influenzare la percezione e l’interpretazione del messaggio.
- Creare empatia e connessione emotiva con il ricevente.
Esempio di comunicazione paraverbale:
Rispondendo alla più formale delle domande “… Come va?…” Rispondendo con l’altrttanto formale “…Va tutto bene…” con un tono di voce arrabbiato o sarcastico, il significato percepito sarà molto diverso rispetto a quando viene detto con un tono calmo e rassicurante.
In pratica, la comunicazione paraverbale può rafforzare, contraddire o modificare il significato del messaggio verbale.
La comunicazione prossemica
La prossemica è l’aspetto della comunicazione non verbale che riguarda l’uso dello spazio fisico nelle interazioni sociali. Il termine “prossemica” fu introdotto dall’antropologo Edward T. Hall negli anni ’60, per descrivere come le persone percepiscono e utilizzano lo spazio intorno a loro nelle relazioni interpersonali. Il modo in cui gestiamo lo spazio può comunicare messaggi riguardo al nostro grado di confidenza, affetto, potere o gerarchia.
Categorie di distanza prossemica:
Hall ha identificato quattro principali categorie di distanza interpersonale, ognuna delle quali corrisponde a un diverso livello di relazione o interazione sociale.
- Distanza intima (0-45 cm):
- È riservata a relazioni molto strette, come familiari, partner o amici intimi.
- In questa zona, si condividono spesso sentimenti personali e contatto fisico.
- Distanza personale (45 cm – 1,2 metri):
- Usata per le interazioni con amici e conoscenti.
- Permette conversazioni amichevoli senza entrare nello spazio privato della persona.
- Distanza sociale (1,2 – 3,5 metri):
- Tipica delle interazioni formali, come riunioni di lavoro o conversazioni tra colleghi.
- Mantenere una certa distanza in questi contesti indica rispetto e formalità.
- Distanza pubblica (oltre 3,5 metri):
- Utilizzata nelle presentazioni pubbliche o quando si parla a grandi gruppi.
- Qui l’interazione è più distaccata e formale, e la comunicazione è unidirezionale, senza coinvolgimento diretto.
Fattori che influenzano l’uso dello spazio:
- Cultura: Le norme riguardanti la prossemica variano notevolmente da cultura a cultura. Ad esempio, le persone nei paesi mediterranei tendono a stare più vicine quando parlano rispetto a quelle dei paesi nordici.
- Relazioni personali: La distanza che manteniamo dipende anche dal grado di confidenza con l’altra persona. Le persone con cui abbiamo legami stretti tollerano la vicinanza, mentre con gli sconosciuti tendiamo a mantenere una maggiore distanza.
- Status sociale e potere: Nelle relazioni di potere (come tra un capo e un dipendente), chi ha più autorità tende a stabilire e controllare la distanza.
- Ambiente fisico: Lo spazio circostante, come un ufficio o una sala riunioni, può determinare le distanze interpersonali.
Importanza della comunicazione prossemica:
- Influisce sul modo in cui interpretiamo le intenzioni e le emozioni degli altri.
- Può segnalare comfort, interesse, disagio o intimidazione.
- La gestione dello spazio in modo consapevole può migliorare l’efficacia della comunicazione, specialmente in contesti interculturali o professionali.
Esempio di comunicazione prossemica:
In una riunione formale, un capo potrebbe mantenere una distanza sociale dal suo team, ma in una conversazione più informale e amichevole con un singolo dipendente, potrebbe ridurre la distanza a quella personale, suggerendo una maggiore vicinanza e disponibilità.
Comunicare emozioni. Guardiamo al passato per comunicare nel futuro.
Senza scomodare i grandi autori del passato quali Omero, Virgilio, Ovidio o Il sommo Dante, e citando solo per dovere di cronaca Boccacio, Shakespeare, Miguel de Cervantes, Lev Tolstoj, Fyodor Dostoevskij abbiamo a disposizione un bacino di parole e di concetti racchiusi nella letteratura del passato, che potremmo riscrivere per intero e con mille e poi altre mille parole l’intera storia dell’umanità, del cosmo e dell’intero universo…
Abbiamo scelto il più contemporaneo J.R.R. Tolkien. Maestro quest’ultimo nell’arte della descrizione, capace di evocare mondi interi con poche parole. La sua capacità descrittiva è una delle ragioni principali per cui le sue opere sono così amate e durature.
Ecco un passo nella descrizione della foresta di Fangorn:
“La foresta era più oscura di quanto non sembrasse da fuori. Le alte chiome degli alberi, fitte e intrecciate, filtravano la luce del sole in macchie verdi e scure che tremolavano e danzavano sul terreno morbido. L’aria era umida e profumata di muschio e di foglie in decomposizione. Un silenzio profondo regnava dappertutto, rotto solo dal crepitio di un ramoscello sotto un piede o dal lontano fruscio delle foglie mosse dal vento.”
Altro “Maestro” della capacità descrittiva e quella di Gabriele D’Annunzio. Nel suo romanzo “Il Piacere” D’Annunzio testimonia come la capacità descritiva nella comunicazione sia rappresentata in quest’ opera fondamentale della letteratura italiana.
La capacità descrittiva di Gabriele D’Annunzio in “Il Piacere” è una delle caratteristiche più celebri del romanzo ed è un elemento fondamentale per comprendere lo stile (decadente) dell’autore nel creare immagini vivide e sensuali, spesso esagerate e ricercate, che coinvolgono tutti i sensi del lettore.
D’Annunzio narra di paesaggi e atmosfere con una minuziosità che va oltre la semplice descrizione, creando vere e proprie sinestesie. Ad esempio, descrive il mare come “un velo di seta steso su un corpo di lapislazzulo“, unendo la morbidezza della seta al colore intenso del mare.
Gli ambienti, soprattutto quelli che fanno da sfondo alla vita di Andrea Sperelli (protagonista de Il Piacere) , sono descritti con una ricchezza di dettagli che li rende quasi tangibili. Mobili, oggetti d’arte, profumi, tutto concorre a creare un’atmosfera raffinata e decadente.
D’Annunzio dedica poi particolare attenzione alle donne, descritte con un’attenzione maniacale ai dettagli fisici e psicologici, le loro movenze, i loro sguardi, i loro abiti sono descritti con una sensualità che li rende quasi ipnotici.
La prosa di D’Annunzio è ricca di figure retoriche, allitterazioni, assonanze e musicalità, che rendono la lettura un’esperienza sensoriale.
“…I suoi capelli, di un biondo pallido, quasi bianco, scendevano in ondulati flutti sulle spalle, come una cascata di spuma di mare. Gli occhi, grandi e immobili, avevano un colore indefinibile, tra il verde e il grigio, e brillavano di una luce strana, come di cristalli bagnati dalla rugiada. La bocca, piccola e carnosa, era sempre socchiusa, come se stesse per pronunciare una parola segreta…“
In questo breve passaggio, D’Annunzio descrive dettagliatamente i tratti salienti della Donna (Elena Muti), usando paragoni e metafore “…come una cascata di spuma di mare…” e poi “… come di cristalli bagnati dalla rugiada…” aggiungendo inoltre un atmosfera di mistero nell’espressione indefinibile degli occhi e la probabilità di proferir parola.
È proprio grazie a queste descrizioni dettagliate che il lettore viene trasportato all’interno della storia, quasi come se stesse vivendo le stesse sensazioni dei personaggi.
Le descrizioni contribuiscono a creare l’atmosfera decadente e sensuale che caratterizza il romanzo. D’Annunzio, attraverso le sue descrizioni, celebra la bellezza e l’arte in tutte le sue forme.
In conclusione l’importanza di una comunicazione emotiva, empatica e totale ha come fine quello di portare il lettore a “vivere” tra le righe o dentro alle immagini una sensazione limbica, lasciandosi scorrere come su dolci declivi in un processo di riconoscimento di se stesso non come consumatore a cui depredar denaro, ma come fruitore e protagonista di un concept, dal quale ne esce arricchio emotivamente senza aver speso nulla…
Ed è questo il senso che deve avere un blog, pertanto con un invito sereno , non dimenticate che il BLOG. L’arma vincente che non devi ignorare.